La storia di “Natale” ma non solo…

Mi è stato chiesto di raccontare la storia di “Natale” conclusasi con un lieto fine, cioè il suo ricovero nella nostra struttura in Saponaro. Ci ho pensato un po’ e ho deciso di accettare, ampliando però il tema perché mi sembra opportuno raccontare la fantastica rete di sostegno che si è intessuta intorno a lui. Partiamo però con una breve premessa, so poco di “Natale”, ma non è la storia personale di chi incontriamo in strada che orienta il nostro agire. La “mission” è il recupero della persona che inizia con l’offrire nell’immediato qualcosa di utile (cibo, vestiti, ascolto, gestione emergenze), ma soprattutto si realizza nel costruire una relazione di fiducia che permetta di orientare la persona verso strutture che possano aiutarla a riprendere in mano la propria vita. Certo alcuni cittadini presentano delle situazioni più gravi di altre e noi non possiamo ignorarle e non attivarci di conseguenza, così come non possiamo forzare nessuno ad accettare il nostro supporto, anche se sono veramente pochi quelli che lo rifiutano.

Abbiamo conosciuto “Natale” grazie alla segnalazione di un altro senza fissa dimora che ha colto la delicatezza della situazione e ce ne ha parlato. Non è la prima volta che ci arrivano segnalazioni direttamente dalla strada: “sai che XY  è tornato?” o “c’è una nuova persona che dorme lì …”: autentiche dimostrazioni di attenzione verso l’Altro. Questo è stato il primo punto della rete di cui parlavo prima…. Quindi passare da “Natale” è diventata tappa fissa per tutte le Unità Mobili dell’Area e l’aggiornamento sulle sue condizioni è stato argomento delle nostre riunioni mensili, caratterizzate da un forte spirito di gruppo dove l’appartenenza alle diverse strutture diventa fonte di ricchezza e la collaborazione è concreta e passa attraverso la condivisione di informazioni, soluzioni e proposte per aiutare chi incontriamo. Dà grande tranquillità sapere che i colleghi della sera successiva potranno monitorare una persona che vediamo in difficoltà o completare quanto iniziato da noi e contare anche su specialisti che intervengono quando necessario.

Ma torniamo a “Natale”: è una persona sulla cinquantina, è ironico e spiritoso, ci ha sempre accolto sorridendo, anche quando non stava bene. Tifoso accanito di calcio, spesso lo abbiamo trovato nel “suo” bar a seguire le partite: ricordo la finale degli Europei di Luglio us quando non siamo riusciti a raggiungerlo per la folla e ci ha salutato felice mandandoci baci. E’ molto legato alla zona dove è cresciuto ed è amato da tanti, i suoi amici (altri punti della rete…) lo hanno sostenuto e sono stati fondamentali nel fargli capire l’importanza di un posto letto in dormitorio. Dopo un po’ di traversie degli ultimi mesi, “Natale” ha accettato l’ingresso in una struttura ed ecco che si sono attivati i servizi sociali di Sammartini (rete che si allarga…) che hanno proposto un appuntamento per incontrarlo e fare alcuni step per un possibile posto in dormitorio. Fissati giorno e ora, entra in gioco un giovane Volontario di CRI che si è messo a disposizione di “Natale” accompagnandolo in Sammartini, aspettandolo, facendogli compagnia, sostenendolo, incoraggiandolo, con un unico obiettivo: soddisfare il suo desiderio di entrare in una struttura che avesse i servizi necessari per lui. Infatti così è stato: in un solo appuntamento si sono adempiute tutte le procedure necessarie e “Natale” è entrato nella casa di accoglienza di Saponaro che ha definito subito come un bel posto, dove dice di trovarsi bene. Obiettivo raggiunto quindi e questo potrebbe sembrare il lieto fine della storia. Ma la storia di “Natale” non si ferma qui e con il tempo ne scopriremo la prosecuzione. Per ora sappiamo che “Natale” sta bene ed è sereno e questo è il regalo più bello che lui e (forse) noi potevamo ricevere per Natale. Forse perché in verità la nostra lista desideri è lunga: ne abbiamo tanti per ciascuna delle persone che incontriamo e speriamo che possano diventare realtà. La speranza è ovviamente accompagnata dal nostro lavoro, dalle buone relazioni fra tutti i colleghi, dal metterci in gioco, facendo la nostra parte, raccogliendo sfide, accettando gli ostacoli che incontriamo e cercando di superarli, avendo sempre e comunque un solo obiettivo: il bene dell’Altro!!

Buon anno a tutti!!

Cinzia Conti

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