Il Centro di Ascolto è un servizio dell’Associazione che accoglie persone con vari tipi di problematiche e le ascolta per capirne i bisogni, espressi o sottesi, con il fine di aiutarle o, meglio ancora, aiutarle ad aiutarsi. Più di un anno fa, precedentemente all’ondata Covid che ci ha colpiti, ci era stata segnalata una persona, che per comodità chiamerò C., che dormiva oramai da tempo in strada e si era resa disponibile a spiegare la sua situazione per farsi aiutare, cosa purtroppo non sempre accettata. C. era un uomo che aveva passato i 60 anni e che si presentava come una persona educata, vestita a modo, simpatica e spigliata. Aveva vissuto per un po’ di tempo in un dormitorio dove, grazie alla sua socievolezza ed allegria, aveva fatto amicizia con tutto lo staff. Purtroppo però ad un certo punto, si era trovato nella condizione di dover tornare a vivere e dormire in strada. Le condizioni di vita nei dormitori non sono facili, in quanto si dorme con persone che non si conoscono, con caratteri che spesso e volentieri non coincidono. Vi sono poi persone che scambiano il giorno per la notte e inoltre è spesso sconsigliato lasciare i propri effetti personali incustoditi; non proprio come una casa quindi o comunque non come un posto dove sentirsi del tutto a proprio agio. Come si può dunque intuire, la vita in dormitorio non è affatto semplice e richiede un grande spirito di adattamento.
Abbiamo cercato di identificare soluzioni disponili per sradicare C. dalla strada, trovando l’Associazione Effatà-Apriti, che aveva un piccolo appartamento disponibile su progetto. Ci siamo subito attivati per risolvere tutte le questioni burocratiche e dopo un breve periodo di attesa, necessario per le opportune verifiche, abbiamo avuto un riscontro positivo, con grande gratitudine espressa da C. e nostra immensa gioia. Se non avessimo potuto offrirgli questa soluzione, C. sarebbe dovuto rimanere a dormire per strada, con tutti gli imprevisti e i rischi che comporta! La sua sistemazione presso un alloggio l’ho percepita con grande soddisfazione, in quanto mi ha permesso di aiutare concretamente una persona.
Purtroppo in questo periodo, come è giusto che sia per alcune fasce a rischio e per chi lo ritiene opportuno, molte persone non offrono più il loro servizio alla comunità per timore di contrarre il Covid, con il relativo rallentamento di alcune attività sia interne che esterne alla nostra Associazione, per non parlare di alcune attività che si sono addirittura fermate. Tale situazione non facilita l’identificazione della soluzione più congeniale da proporre alle persone alle quali viene offerta assistenza, che si rivolgono a noi tipicamente alla ricerca di alloggi, nuove opportunità lavorative e supporto per l’espletamento di attività burocratiche. Questo dà a volte un senso di impotenza nel raggiungimento di obiettivi realistici.
In tale contesto ho apprezzato molto il gesto dell’Associazione di iscrivere i volontari “attivi” alla lista di vaccinazioni per il Covid, in modo da poter alleviare alcune nostre preoccupazioni. Mi auspico che questo periodo di chiusura finisca al più presto, in modo che si possano identificare ed offrire soluzioni concrete, similarmente a come era possibile durante il periodo pre-Covid.
Personalmente ritengo infatti un concetto fondamentale e imprescindibile che le persone più agiate mettano a disposizione le loro capacità e, laddove possibile, parte dei loro averi per aiutare le persone meno fortunate di noi.
Questa esperienza che sto vivendo presso il Centro di Ascolto la ritengo molto gratificante sia per quanto riguarda il mio percorso di crescita personale che professionale, in quanto mi permette anche di concretizzare una serie di esperienze legate agli studi universitari che sto effettuando.
Julia Guglielmetti