La mensa di Via Saponaro 40 riapre alla sera: soddisfazione dei volontari


Dopo un periodo di molti mesi, con l’arrivo delle festività natalizie, dal 21 dicembre 2020 è finalmente ripresa nella mensa di Via Saponaro 40 l’attività di distribuzione dei pasti serali, anche per le persone esterne senza fissa dimora o che non hanno possibilità economiche per il proprio sostentamento.

Un piatto caldo in questo gelido periodo dell’anno è davvero molto importante per ritemprare quelle persone che hanno come tetto un cielo di stelle e nei giorni più sfortunati della neve come giaciglio sul quale adagiarsi.

E sfortunatamente questo inverno non è gelido unicamente da un punto di vista climatico, ma anche da un punto di vista di relazioni sociali, ulteriormente facilitato dal nemico invisibile che incombe dallo scorso mese di marzo, che attanaglia le persone non solo fisicamente, ma anche psicologicamente.

Siamo grati all’Associazione che ci ha offerto la possibilità di riprendere questo servizio serale, dandoci l’occasione di rivedere e rincontrare parecchi vecchi volti che prima dell’arrivo della pandemia erano abitualmente ospiti e con i quali si era riusciti ad instaurare un bel rapporto di amicizia, ma anche nuovi volti, tesi alla ricerca sì di un pasto caldo, ma anche e soprattutto di un volto amico.

E’ tra questi volti che, a uno sguardo più attento, si può scorgere l’espressione di soddisfazione espressa dal volto di una persona che ha lavorato tutto il giorno e che è felice che qualcuno lo ascolti quando comincia a raccontare com’è andata la sua giornata, piuttosto che lo sguardo di gratitudine di una persona che non ama chiedere, ma che se si vede adagiare sul piatto a lui offerto del cibo caldo rispondendo con un sorriso.

Certo eravamo abituati ad altri numeri, nei tempi pre-covid si arrivava a 300/400 o più persone tra quelle alloggiate internamente nella struttura di accoglienza ed esterne, però non è questo quello che conta, ma come con uno sguardo o un semplice mettersi in ascolto possa rafforzare le relazioni sociali con chi ci sta dinanzi, anche se conosciamo poco o nulla di lui o di lei.

Questo servizio ci ha aiutati a capire come a volte (o forse spesso) sia molto più importante ascoltare piuttosto che parlare, offrire uno sguardo amico piuttosto che osservare criticamente l’atteggiamento altrui, … e come queste poche ore passate assieme possano rafforzare la stima e il rispetto tra noi volontari e ospiti da un lato e addetti alla cucina, sempre intenti nella preparazione di piatti caldi, dall’altro.

Stupisce sempre la gratitudine che viene mostrata quando si offre del cibo, cibo che al giorno d’oggi diamo per scontato ci sia sempre, ma che purtroppo per molte persone non lo è affatto.

Un caro saluto a tutti. E se a qualche volontario che ha offerto in passato servizio in mensa (ma anche a nuovi volontari ovviamente) gli venisse un po’ di nostalgia rileggendo queste due righe non si faccia sfuggire l’occasione di “ritornare al lavoro”, in modo da riabbracciare virtualmente qualche vecchio volto amico, e consolidarne di nuovi.

Piero Steffanini e Claudia Negroni

Guarda il video (ci trovi al min 4): La mensa di Saponaro raccontata da volontari e ospiti nel video realizzato da Giacomeo Casandrini (@Yeark), un giovane videomaker che ringraziamo

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