






Eccoli qua i nostri studenti, felici e sorridenti durante il loro ultimo giorno di scuola di italiano, orgogliosi del loro percorso, ci salutano, ci abbracciano e ci ringraziano... soprattutto per la pazienza!
Facciamo foto insieme, ridiamo e scherziamo perché dopo un anno li conosciamo bene, dopo un anno sappiamo cosa si nasconde dietro quei sorrisi che sono la rivincita ad un mondo che per colpa di guerre, fame ed ingiustizie li aveva lasciati in disparte a combattere a mani nude mentre tu insegnante cercavi di dar loro almeno l’arma della lingua del paese in cui stanno vivendo.
È arrivato il momento dei saluti, ma anche quello dei bilanci sull’anno trascorso e delle previsioni su quello che verrà.
I tuoi pensieri ritornano a lezioni che non sono andate come avresti voluto o a riflessioni grammaticali sorprendentemente riuscite, ritornano su argomenti che avresti voluto ampliare o su giochi che hanno entusiasmato anche i più timidi.
Quest’anno nel mio bilancio, sul piatto delle cose positive, ne metto una che non mi sarei mai aspettata di poter mettere: la festa a sorpresa che ben due classi mi hanno organizzato per il mio sessantatreesimo compleanno, un compleanno per me decisamente molto, molto speciale perché a parte i regali, i dolci e i fiori che ho ricevuto si è concretizzata la mia idea di classe che va al di là delle lezioni di italiano e arriva agli studenti come forza per sentirsi parte di un gruppo, un gruppo che anche se differente al suo interno per cultura, età, nazionalità o religione non lascia indietro nessuno.
Mi sono sentita orgogliosa di aver trasmesso loro questa forza che li ha portati a farsi autonomamente una chat dove ognuno aveva un compito preciso per la riuscita della festa... il più fantasioso era il compito di chi doveva distrarmi in qualche modo per non farmi vedere l’ingresso in classe di fiori e torta. Torta, che come ogni torta che si rispetti, ha avuto sopra la sua ciliegina perché la loro sensibilità e volontà di stare insieme sono arrivate fino all’acquisto di uno spumante con zero alcool in modo che anche i ragazzi di religione musulmana potessero brindare insieme agli altri al mio compleanno. Non so da chi sia partita l’idea, so soltanto che vederli tutti insieme con il bicchiere alzato mi ha commosso immensamente e mi ha dato tanta speranza per un mondo migliore.
Mara Lamesta
Coordinatrice scuola italiano per stranieri